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Osservazioni FERFA alla Corte dei Conti 
sezione Centrale di controllo

Di seguito le osservazioni della FERFA depositate presso la Corte dei Conti durante le varie fasi del procedimento d’indagine svolte dalla stessa Corte per accertare lo stato d’attuazione del decreto legislativo n. 177 del 2016. 

Ringraziamo gli amici e i soci che hanno contribuito al lavoro svolto.

La Sezione centrale di controllo della Corte dei Conti si è espressa sulla riforma Madia che ha soppresso il Corpo forestale dello Stato.

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Secondo la magistratura contabile dall'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei carabinieri, Vigili del fuoco e Direzione generale delle foreste sarebbero emersi risparmi, nel triennio 2017 - 2019, pari a 31 milioni di euro, ossia si è soppressa la Forestale per soli e presunti 10 milioni di euro annui di risparmio (Sic!).

 

La FeRFA ha partecipato attivamente, come controparte, a questa indagine ed è stata in assoluto la prima associazione portatrice di interessi collettivi a essere stata audita dalla Corte dei Conti.

Tuttavia, a nulla sono valse le segnalazioni sugli sprechi contenute nella relazione della FeRFA presentate, tramite l'On.le Maurizio Cattoi, alla Corte dei Conti nel giugno 2020.

A niente sono valse le dettagliate controdeduzioni prodotte dalla FeRFA nel maggio 2021 alle memorie presentate dall'Amministrazioni coinvolte dalla riforma Madia.

Come a nulla sono servite le censure esposte dalla FeRFA nell'audizione plenaria dell'8 luglio 2021, sui mancati risparmi dello Stato, sulle gravi inefficienze nei servizi resi ai cittadini, sugli sprechi nell'Anti incendio boschivo e nel deterioramento del patrimonio forestale nazionale, tra fiamme, tagli illegali, pascoli abusivi, bracconieri e mancati controlli.

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Segnaliamo, per completezza di informazione, che il procuratore della Corte dei Conti che ha curato l'indagine è un ex colonnello dei Carabinieri da poco in pensione.

Un conflitto di interessi pari a quello del generale dei Carabinieri da poco anche lui in pensione che scrisse il parere del Consiglio di Stato sulla bozza del decreto legislativo recante la riforma Madia.

La Corte dei Conti, oltre alla FeRFA, non ha preso in considerazione neanche le dichiarazioni dell'Ufficio Centrale di Bilancio del Ministero della difesa, che ha evidenziato un trend in crescita delle spese sostenute ogni anno dall'Arma dei carabinieri e né quelle della Direzione generale delle foreste che ha evidenziato che le politiche forestali nazionali diventano inutili senza poter disporre sul territorio di forestali che con gli scarponi ai piedi entrano nel bosco per controllare, monitorare e proteggere il patrimonio forestale e faunistico dell'Italia.

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Ovviamente, la Corte dei Conti nella sua indagine ha omesso di quantificare in denaro gli immensi danni ambientali causati dalle inefficienze e dalle criticità emerse con la soppressione della Forestale come:

Il costo economico e sociale per la perdita di centinaia di migliaia di ettari di bosco andati a fuoco per i ritardi nelle operazioni di spegnimento degli incendi,  le centinaia di migliaia di quintali di biomassa prelevate illegalmente per la forte diminuzione dei controlli nei boschi, 

la perdita di alberi monumentali perché lasciati bruciare.

Le uniche criticità emerse sono quelle che interessano i Vigili del fuoco e l'Arma dei carabinieri. Ossia:

- "bisogna migliorare ulteriormente l'organizzazione dell'AIB sul territorio", propedeutico alla paventata istituzione di una nuova figura di dipendente pubblico, il pompiere forestale presso ipotetici "Distaccamenti rurali nei pressi delle aree marginali e aree protette" (alla faccia del risparmio!);

- "nelle more dell'istituzione del pompiere forestale presso i Distaccamenti rurali, i piccoli fuochi, previa intesa con l'Arma", potrebbero essere spenti da carabinieri e operai forestali del CUFAA;

- "sono da rivedere alcuni impropri reimpieghi del personale forestale", propedeutico all'istituzione del Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) anche presso i carabinieri forestali (oltre ai nuovi DOS dei Vigili del fuoco, delle Regioni, degli Enti parco e delle Comunità Montane, che hanno cercato finora invano di sostituire i DOS del disciolto Corpo forestale dello Stato).

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